Le protesi oculari pediatriche sono uno strumento fondamentale per la vita di molti bambini e vengono utilizzata per casi di:
- Anoftalmia o Microftalmia congenita
- Enucleazione per Retinoblastoma o altre neoplasie orbitarie
- Microftalmia per Retinopatia del pretermine (R.O.P.)
- Patologie sistemiche dove occorre la riabilitazione protesica del paziente pediatrico.
Protesi oculari pediatriche: quando si deve intervenire
Durante i primi anni di vita, contemporaneamente alla crescita ed all’espansione del cervello, l’osso mascellare riceve una spinta verso il basso dai globi oculari in formazione e si muove seguendo l’influenza dell’espansione orbitale e della trazione muscolare esercitata dal palato molle, dalla lingua e dalle connessioni muscolari con la mandibola. Verso i quattro anni di vita la crescita del cervello diminuisce ma continua quella delle cartilagini del setto, sviluppando così il seno frontale. A questo punto è importante intervenire con le protesi oculari pediatriche. Perché? Perché, oltre ad un marcato microrbitismo, è presente una ipoplasia dei tessuti circostanti a quelli oculari (sia molli che ossei) ed il loro aspetto è atrofico ed iposviluppato.
Protesi oculari pediatriche: obiettivi
L’obiettivo della riabilitazione protesica del paziente anoftalmico pediatrico, non è la semplice applicazione di una protesi oculare pediatrica ma anche il corretto sviluppo della regione orbito-zigomatica, nel modo più simile possibile a quella controlaterale. Questo aspetto risulta ancora più evidente nei casi di anoftalmia/microftalmia bilaterale, dove lo sviluppo simmetrico delle orbite e delle cavità anoftalmiche è di evidente importanza.
Fonte: DalPasso.it
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